lunedì 28 ottobre 2013

Curarsi in cucina: fare del bene al proprio corpo non è mai stato tanto dolce

Se «noi siamo ciò che mangiamo» allora siamo senza dubbio «mediterranei». E non è un gioco di parole tra la nostra dieta e la nostra provenienza. Si parla ormai di «dieta mediterranea» attribuendone un significato ben preciso. Quello del «mangiar bene» e in maniera equilibrata. Ma non solo. Con il cibo ci si può anche curare.
David Gallantini è lo chef stellato addetto alla direzione della cucina del Congresso Simit, che si terrà dal 27 al 30 novembre al San Raffaele a Milano. Il convegno verterà sulla cura delle malattie infettive e tropicali. Chi, dunque, meglio di lui è in grado di spiegare come ci si può curare con il cibo? « Oltre a deliziare lo stomaco con sapori più freschi e vivi, mangiare rispettando la natura è un’ottima abitudine per mantenere forte e in forma il nostro corpo» commenta Gallantini, che crede molto nella stagionalità dei prodotti. Un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta, verdura, pane fresco e cibi a basso contenuto di grassi, favorisce la longevità e ha proprietà antiaging. Lo chef milanese è molto attento alla salute e spiega: «Ormai mangiare bene si può ritenere un vero e proprio farmaco».
Ogni prodotto della natura ha una propria funzione. Ci sono cibi anti infarto, che contengono Omega 3, presente nei pesci azzurri, nelle noci, nell’olio, nei semi di lino e nel tofu di soia. Tali alimenti contrastano l’accumulo di colesterolo cattivo e favoriscono il mantenimento di quello buono. Come nel caso del vino, dove oltre ad esserci la veritas, c’è anche il resveratrolo, che aiuterebbe a prevenire l’infarto. D'altronde i nonni lo insegnano: «Un bicchiere di vino al giorno fa sangue» .
Altro luogo comune da sfatare è il fatto che la frutta secca faccia male. Al suo interno sono presenti i fitosteroli, che sono in grado di ridurre l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale, riducendo quindi il rischio cardiovascolare. Non bisogna però esagerare: tre noci al giorno bastano e attivano anche il metabolismo.
Gallantini svela poi: «Il cancro si previene anche a tavola attraverso cibi che aiutano l’organismo a liberarsi ai ogni tipo di scorie». È bene quindi mangiare molta frutta, verdura e cereali integrali perché ricchi di antiossidanti e fibre. Lo chef ricorda poi che è sempre meglio sostituire il pane bianco con quello integrale, che possiede maggiori principi nutritivi e allontana i pericoli di potenziali allergie anche nei bambini. Anche i pomodori, ricchi di licopene, aiutano a bloccare il processo di mutazione delle cellule cancerogene, soprattutto se in cottura e in presenza di olio. Gallantini va poi nello specifico: «Sembra che i broccoli facciano bene per la prevenzione del cancro al seno al colon e al retto». E che siano anche anti-osteoporosi, perché ricchi di calcio.
Continuando con i proverbi, si sa, «una mela al giorno toglie il medico di torno». Le mele, infatti, sono ricche di pectina, che fermentando produce l’acido butirrico. Inoltre secondo alcuni studi il luppolo è in grado di contrastare la proliferazione dei vasi sanguinei che «nutrono» i tumori. Per gli amanti del pesce crudo, c’è una novità: è ottimo contro il tumore ai polmoni, grazie al contenuto di Omega 3. In Giappone, patria del sushi e del sashimi, infatti, questa tipologia di cancro è rarissimo. Sempre per gli estimatori della cucina orientale anche il curry ha ottime proprietà: il cumino (il suo pigmento giallo) potrebbe perfino contrastare l’insorgere delle malattie neurovegetative, prima tra tutte l’Alzheimer.
Infine un’ultima dritta per le signore e anche per i più vanesi degli uomini. Le mele e la birra aiutano a conservare le chiome fluenti. Gallantini spiega: «Le armi vincenti sarebbero i fitormoni del luppolo e la vitamina B2 delle mele, che è un potente anticaduta e anti-grigio».
A ognuno la propria pillola, dunque. Curarsi non è mai stato tanto dolce.


Un dipinto di Arcimboldo. Non ci sono dubbi: noi siamo quello che mangiamo

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