giovedì 5 settembre 2013

L'Ultraviolet di Shanghai




Pareti a immagine e somiglianza del piatto

A Shanghai ha aperto un ristorante dove andare a cena diventa happenig


«Dove andiamo a cena stasera» domanda la signora di Shanghai esausta da una giornata in ufficio.
«Dove vuoi tu cara» risponde l'accondiscente marito.
«Ho voglia di rilassarmi e di regalarmi una serata speciale».
Il marito si sveglia di colpo. «Ho trovato! Prenotiamo all'Ultraviolet»
Che la comunione dei sensi abbia inizio!


 Di cosa sta parlando la coppia? Di un nuovo ristorante creato dallo chef francese Paul Pairet che propone per 400 dollari 20 portate ultrasensoriali per una notte. Le regole sono poche, ma molto rigide. Se si vuole cenare all'Ultraviolet bisogna prenotare sul sito internet e l'appuntamento è a un altro ristorante dello chef, il Mr & Mrs Bound alle 18.30. L'esperienza inizia in quel momento. Paul Pairet vuole che l'indirizzo dell'Ultraviolet rimanga nascosto, per destare curiosità al cliente. Si arriva al ristorante alle 19.20 e da quel momento in poi bisogna solo lasciarsi coccolare dallo chef.
Inizia così un viaggio sulle ali della comunione dei sensi, un viaggio ricco di emozioni e magia. Nella stanza c'è un solo tavolo per 10 persone. I fortunati vengono portati nella stanza passando dal buio alla luce. Il proprietario ha speso ben 2,5 milioni di dollari per il suo progetto «immersive diving», per il quale sono stati impegnati 13 km di cavi in 1200mq di cemento, 36 altoparlanti e 7 proiettori ad alta risoluzione. Gli ospiti vengono accolti dalla musica di 2001: Odissea nello spazio. Vegono proiettati mattoni rossi alle pareti che si spostano verso l'alto, dando la sensazione di essere inghiottiti dalla stanza. Questa proiezione dà poi spazio al rumore della pietra che si spacca e che si schiude in un cielo stellato. C'è il rintocco di una campana. Arrivano i camerieri e servono la sfera di wasabi e succo congelato di mela.
Il menù naturalmente non esiste, è lo chef che lo determina e che fa servire pietanze che raggiungono il più alto livello del piacere delle papille gustative. Ogni cibo ha la sua bevanda e la sua proiezione sulle pareti. Si degusta aragosta con il rumore della risacca. Le immagini alle pareti riproducono l'oceano e i pesci che lo abitano. Diffusori di profumi alle pareti spruzzano profumo di oceano. Tutti i sensi vengono toccati e fatti vibrare come le corde dell'arpa.
Quando si arriva a un livello così alto di cucina (se così ancora la si può chiamare) credo che sia molto difficile tornare a pensare al cibo come necessario sostentamento. Qui mangiare diventa un'emozione, un'esperienza, diventa happening che non ha nulla a che fare con il nutrirsi, ma con la voglia stessa di viaggiare nelle emozioni che si possono provare, nelle sensazioni complete, che accontentano ogni tuo senso e appagano ogni cellula del tuo corpo, partendo inesorabilmente dal gusto.


L' Ultraviolet durante la portata di degustazione del pesce
  
Proiezione metropolitana durante la cena all'Ultraviolet


Carote proiettate alle pareti per una portata vegetariana


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