venerdì 3 aprile 2015

il menù di Pasqua dello chef Paolo Trippini

Andate a leggere il menù di Pasqua di Paolo Trippini su #FqMagazine

Paolo Trippini, chef del Ristorante Trippini, terza generazione alla guida della cucina del locale di Civitella del Lago (Terni), racconta il suo menù di Pasqua. Tra i piatti tradizionali non può mancare la pizza dolce, l’agnello nelle sue numerose varianti e la colomba di produzione propria. Lo chef Trippini, dopo il nonno Giuseppe e il padre Adolfo, non sa rinunciare alla tradizione in cucina, quella cucina dove è nato e cresciuto. “La mia passione per la gastronomia è nata in maniera naturale e graduale- commenta Paolo e continua- ad oggi il cuoco è l’unico lavoro che so fare e soprattutto che voglio fare”.



La pastiera napoletana dello chef Andrea Aprea

Andate a leggere la ricetta della pastiera napoletana di Andrea Aprea, chef del ristorante stellato Vun al Park Hyatt di Milano su #FQMagazine de #IlFattoQuotidiano


domenica 25 maggio 2014

L’asparago bianco di Cantello incontra i vini di Cà di Frara- 29 maggio 2014

Un bicchiere di vino. Cosa c’è di più bello? Un buon rosso, un bianco raffinato o un rosé elegante. Bere bene e con cognizione di causa può essere una delle cose più profonde e vere. Soprattutto se si sa quello che si beve.
Spesso ci avviciniamo a un bicchiere senza sapere da dove venga e da chi sia stato prodotto. Insomma senza conoscere la sua storia.
Per evitare questa mancanza, insieme a Daniele Tombolato, della Vineria di Via Ravasi di Varese, abbiamo deciso di organizzare degli incontri che possano far conoscere i vini attraverso le parole dei produttori.
Per iniziare questa serie di appuntamenti (il primo sarà giovedì 29 maggio alle 21:00) il primo ospite in Vineria sarà Cà di Frara, i cui vini saranno abbinati a piatti che vedono come protagonista principale l’asparago bianco di Cantello. A tal proposito al centro dell’attenzione sarà anche l’Azienda agricola Brusa, produttrice dell’asparago bianco di Cantello.

Gli asparagi bianchi di Cantello dell'Aazienda Agricola Brusa

Verrà proposta una cena con degustazione di vino abbinato a ogni portata. Il prezzo è di 35 euro. Per chi non intende cenare, ma non vuole perdere la ghiotta occasione di conoscere Luca, Veronica e Fabrizio sarà possibile partecipare alla sola degustazione di vini con un costo promozionale di 15 euro.


Eccovi il menù:
Antipasto
Battuto di filetto di manzo con carpaccio di asparagi bianchi di cantello all’aceto di lampone
Vino: Cruasè Oltre il Classico M.C. Brut

Primo piatto
Risottino all’erba cipollina e borraggine con punte di asparago bianco
La casetta bianca malvasia aromatica bianca i.g.p.
Suite
tagliata di filetto di maiale allo zenzero con asparagi croccanti
Oliva Riesling Riserva D.o.p.
Dessert
semifreddo all'asparago con crema allo zabaione e mandorle glassate
San Luca V.T. dolce da uve Riesling sovra mature

C’è anche un’alternativa per i vegetariani:
Antipasto
 Rostì di verdure saporite alle erbe ed insalatina di asparago di Cantello al lampone
Suite
 Asparagi di Cantello croccanti con timballo di melanzane grigliate con cuore di melanzana affumicata e pomodorini confit

Una valida alternativa per i “rossisti purosangue”:

Pinot Nero Oltrepò pavese d.o.p. 
Raro Nero Riserva Pinot Nero Oltrepò pavese d.o.p.




L'Azienda Cà di Frara

L'azienda nasce nel 1905, quando il bisnonno dell'attuale proprietario acquista, presso il comune di Mornico Losana, nella frazione di Casa Ferrari (in dialetto Cà di Frara), alcuni appezzamenti di terreno vitato in una posizione ideale per la coltivazione della vite. Unendo questi ad altri terreni del Comune di Oliva Gessi, viene a crearsi un'isola di colline riparate dai venti di levante e di ponente da colline più elevate.
Oliva Gessi è uno dei territori della neonata Valle del Riesling. I terreni sono gessosi e calcarei e hanno suggerito l'impianto sul finire degli anni '70 di vigneti di Pinot Grigio, Pinot Nero e Bianco. 
Nel comune di Mornico Losana ha prevalso invece la tradizione dei vigneti rossi: Pinot Nero, Croatina e Barbera.
I vigneti sono stati impiantati rispettando i boschi di acacie, le siepi di more e i cespugli di rosa canina.



Telefono0332.235300 - 340.2231019 - 334.6693849
E-maillaquadraturadelcerchio@gmail.com


martedì 29 aprile 2014

World's 50 Best Restaurants 2014

Qui di seguito la lista dei World's 50 Best Restaurants 2014:


1 Noma - Copenhagen, Danimarca
El Celler De Can Roca, Girona, Spagna 
Osteria Francescana, Modena
Eleven Madison Park, New York (USA)
Dinner by Heston Blumenthal, Londra (Regno Unito)
6 Mugaritz, San Sebastian (Spagna)
7 D.O.M., Sao Paulo (Brasile)
Arzak, San Sebastian (Spagna)
9 Alinea, Chicago (USA)
10 The Ledbury, Londra (Regno Unito)
11 Mirazur, Mentone (Francia)
12 Vendôme, Bergisch Gladbach (Germania)
13 Nahm, Bangkok (Thailandia)
14 Narisawa, Tokyo (Giappone)
15 Central, Lima (Peru)
16 Steirereck, Vienna (Austria)
17 Gaggan, Bangkok (Thailandia)
18 Astrid Y Gastón, Lima (Peru)
19 Fäviken, Järpen (Svezia)
20 Pujol, Città del Messico (Messico)
21 Le Bernardin, New York (USA)
22 Vila Joya, Albufeira (Portogallo)
23 Restaurant Frantzén, Stoccolma (Svezia)
24 Amber, Hong Kong (Hong Kong)
25 Arpège, Parigi (Francia)
26 Azurmendi, Larrabetzu (Spagna)
27 Le Chateaubriand, Parigi (Francia)
28 Aqua, Wolfsburg (Germania)
29De Librije dall'Olanda,
30 Per Se, New York (USA)
31 L'Atelier de Jӧel Robuchon Saint-Germain, Parigi (Francia)
32 Attica, Melbourne (Australia)
33 Nihonryori Ryugin - Tokyo, Giappone
34 Asador Etxebarri, Atxondo (Spagna)
35 Martín Berasategui, Lasarte-Oria (Spagna)
36 Mani, San Paolo (Brasile)
37 Restaurant André, Singapore (Singapore)
38 L'Astrance, Parigi (Francia)
39 Piazza Duomo, Alba (Italia)
40 Daniel, New York (USA)
41 Quique Dacosta, Denia (Spagna)
42 Geranium, Copenhagen (Danimarca)
43 Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera)
44 The French Laundry, Yountville (USA)
45 Hof Van Cleve - Kruishoutem, Belgi
46 Le Calandre, Rubano (Italia)
47 The Fat Duck, Bray (Regno Unito)
48 The Test Kitchen (Sud Africa)
49 Coi, San Francisco (USA)
50 Waku Ghin, Singapore (Cina)

venerdì 11 aprile 2014

Intervista a Rodrigo Oliveira del Ristorante Mocotò di San Paolo in Brasile


"Brazilian cuisine for me is to make the food of Sertao, the Northeast backlands of our cowntry. It's my ground and my family's crandle. From there comes our wealth, our understanding and positioning in the World. It is what and how we serve. It is our truest passion".
Rodrigo Oliveira
Mocotò Restaurant Head Chef


Rodrigo Oliveira, la cucina etnica è molto di moda nel nostro Paese. Quella brasiliana pian piano si sta facendo conoscere...
Sì, anche se credo che ci siano ancora molti stereotipi sul Brasile e sulla sua cultura. Ma il Brasile è molto più che spiagge, churrasco, carnevale. La gente sta scoprendo la nostra terra i nostri prodotti e credo che presto il popolo brasiliano riuscirà a comprendere meglio la potenzialità dei prodotti della propria terra. Presto il resto del mondo forse avrà un'idea migliore di quello che è il Brasile.

C’è una forte influenza della cucina italiana su quella brasiliana. Come mai?
In verità è perché è molto difficile definire "un brasiliano". Il Brasile è il paese del mix culturale. I paesaggi sono molti differenti così come anche la sua cucina. L’Italia ha sempre avuto una forza importantissima nel sud del paese, quindi è naturale che c’è una relazione forte tra questi tipi di cucina.

Questo mix esiste solo nell'alta cucina o anche in quella di tutti i giorni?
Nella cucina di tutti i giorni si può vedere ancora di più questo mix tra cucina italiana e brasiliana. Ci sono persone che mangiano fagioli, riso e maccheroni nello stesso piatto. Anche se si è poi scoperto che fagioli e pasta è tipico anche della nostra tradizionale, oltre che di quella italiana.

Il mix tra cucina latino-americana ed europea è quindi relativamente moderna come tradizione. Giusto Rodrigo?
Sì, ti dirò la nostra tavola oggi è molto più simile a quella europea che alla quella nativa latino americana.

Se i brasiliani dovessero eleggere l' "Ingrediente" (con la "I" maiuscola) della cucina italiana, quale sarebbe?
Penso la farofa, che deriva dalla mandioca che è senza dubbio l’elemento che il Brasile può presentare al mondo come ingrediente tipico.

Che storia ha la farofa? 
Nasce in Amazzonia e viene esportato in Africa e in Asia attraverso il Brasile.